domenica, Novembre 24, 2024

Mariupol sta per cadere nelle mani dei russi e il destino dei combattenti dell’Azovstal non è chiaro

Mariupol è apparso sull’orlo della caduta in Russia martedì quando l’Ucraina si è mossa per abbandonare un’acciaieria dove centinaia di suoi combattenti avevano resistito per mesi sotto un incessante bombardamento, l’ultimo bastione della resistenza nella città devastata.

La cattura di Mariupol l’avrebbe resa la città più grande mai occupata dalle forze di Mosca e avrebbe dato al Cremlino una vittoria tanto necessaria, anche se il paesaggio era in gran parte ridotto in macerie.

Più di 260 combattenti – alcuni gravemente feriti e portati in barella – hanno lasciato lunedì le rovine dello stabilimento Azovstal e si sono consegnati alla parte russa in un accordo raggiunto dai due paesi in guerra.

Le autorità ucraine hanno affermato che stanno lavorando per far uscire i soldati rimasti dall’estesa acciaieria, anche se non è chiaro quanti soldati siano ancora lì.

La Russia ha descritto l’operazione come una resa di massa.

Gli ucraini evitarono di usare questa parola, dicendo invece che la sua guarnigione aveva completato la sua missione.

Annunciando che le truppe avevano iniziato a lasciare la fabbrica ei suoi magazzini dai tunnel e dai bunker dell’era della Guerra Fredda, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato: “L’Ucraina ha bisogno di eroi ucraini per sopravvivere. È il nostro principio”.

Un uomo si prende cura dei feriti sdraiati sulle amache di un autobus.
Soldati ucraini feriti ricevono cure su un autobus mentre vengono evacuati dall’assediata acciaieria Azovstal a Mariupol.(AFP: Servizi stampa del Ministero della Difesa russo)

Non era chiaro cosa sarebbe successo ai combattenti.

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Un funzionario russo ha chiesto se Mosca li avrebbe restituiti tutti in Ucraina in un accordo di scambio di prigionieri di guerra.

L’operazione ha segnato l’inizio della fine di un assedio di quasi tre mesi intorno a Mariupol in un simbolo globale di sfida e sofferenza.

I bombardamenti russi hanno ucciso più di 20.000 civili, secondo la parte ucraina, e hanno lasciato i restanti residenti – forse un quarto dei 430.000 abitanti della città prima della guerra – con poco cibo, acqua, riscaldamento o medicine.

Tra i siti attaccati dalle forze russe ci sono un ospedale per la maternità e un teatro dove si sono rifugiati i civili. Centinaia sono stati segnalati uccisi lì.

Il pieno controllo di Mariupol darebbe alla Russia un ponte terrestre ininterrotto verso la Crimea, che ha sequestrato all’Ucraina nel 2014, e priverebbe l’Ucraina di un porto vitale.

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