sabato, Novembre 23, 2024

‘Medusa immortale’: un nuovo studio dalla Spagna potrebbe svelare il segreto di come questa specie inverte l’invecchiamento

Nel loro studio, pubblicato lunedì negli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze, Maria Pascual Turner, Victor Quesada e colleghi dell’Università di Oviedo mappano la sequenza genetica di Turritopsis dohrnii, l’unica specie conosciuta di medusa in grado di tornare più e più volte . Nella fase larvale dopo la riproduzione sessuale.

Come altre specie di meduse, T. dohrnii attraversa un ciclo di vita in due parti, vivendo sul fondo del mare durante la fase asessuale, dove il suo ruolo principale è sopravvivere ai periodi di scarsità di cibo. Quando le condizioni sono giuste, le meduse si riproducono sessualmente.

Sebbene molte specie di meduse abbiano una certa capacità di invertire l’invecchiamento e tornare allo stadio larvale, la maggior parte perde questa capacità una volta raggiunta la maturità sessuale, hanno scritto gli autori. Non così per T. dohrnii.

“Sappiamo che queste specie sono state in grado di fare alcuni trucchi evolutivi forse per 15-20 anni”, ha affermato Monty Graham, esperto di meduse e direttore del Florida Institute of Oceanography, che non è stato coinvolto nella ricerca.

Questo trucco ha fatto guadagnare alla specie il soprannome di “medusa immortale”, un termine che Graham ammette essere alquanto iperbolico.

Lo studio mirava a capire cosa rendesse diverse le meduse confrontando la sequenza genetica di T.

Quello che hanno scoperto è che T. dohrnii ha differenze nel suo genoma che potrebbero renderlo migliore nella copia e nella riparazione del DNA. Sembrano anche essere migliori nel preservare le estremità dei cromosomi chiamati telomeri. Negli esseri umani e in altre specie, è stato dimostrato che la lunghezza dei telomeri si riduce con l’età.

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Graham ha affermato che la ricerca non ha un valore commerciale immediato.

“Non possiamo guardarlo perché raccoglieremo queste meduse e le trasformeremo in una crema per la pelle”, ha detto.

Si tratta più di comprendere i processi e le funzioni proteiche che aiutano le meduse a ingannare la morte.

“È uno di quei documenti che credo aprirà le porte a un nuovo campo di studi che vale la pena perseguire”.

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