L’esenzione degli e-fuel dal divieto dei motori a combustione nell’UE dopo aver spinto la Germania a farlo lascia perplessi secondo l’eurodeputato Luca Tocalini (ID), sottolineando il rifiuto della Commissione della richiesta dell’Italia di un’eccezione per i biocarburanti che ha poi portato all’astensione di Roma sulla combustione .
Dopo un accordo con Berlino, è stato deciso di esentare i combustibili elettrici da un ampio divieto dell’UE sui motori a combustione a partire dal 2035.
L’accordo con Berlino ha deluso l’Italia, che ha invece chiesto un’esenzione per i biocarburanti, che alla fine è stata negata, con l’astensione italiana.
«È una scelta che va intesa come apertura al dialogo», ha rassicurato Tocalini.
La mossa della Commissione a favore dell’e-fuel ordinato dalla Germania lascia “sconcertanti” ma non sorprende visto che “non a caso è un leader di produzione”.
“La Germania, come sempre, difende i propri interessi, forte del rapporto privilegiato finora con la Commissione Europea”, ha detto Tocalini, sottolineando che l’alto costo di produzione dei carburanti sintetici potrebbe incidere pesantemente sul mercato automobilistico italiano, che rappresenta il 13% del PIL e circa 250.000 posti di lavoro.
Il deputato ha aggiunto: “Gli esperti sostengono che l’e-fuel non è economicamente sostenibile per le auto piccole, quindi il pericolo è che solo chi possiede auto di lusso, come Porsche e Audi in Germania, possa permettersele”.
Ha aggiunto: “Trovare un’alternativa, la convergenza sui biocarburanti, è estremamente importante per noi, oltre ad essere un’opzione più verde rispetto agli e-carburanti in termini di economia circolare”.
Nel frattempo, le conclusioni del vertice del G-7 sul clima, l’energia e l’ambiente a Sapporo, in Giappone, indicano sia i biocarburanti che i carburanti sintetici come “opportunità per contribuire alla decarbonizzazione aggressiva del settore automobilistico”.
Sia l’e-fuel che il biocarburante sono considerati “carbon neutral”. Tuttavia, la differenza tra le normative dell’UE risiede negli investimenti effettuati da ciascun paese: la Germania ha effettuato investimenti significativi nei combustibili sintetici negli ultimi anni, mentre lo stesso vale per la compagnia petrolifera statale italiana Eni, che fino ad ora è considerata leader in Europa. produttore.
Eni prevede di produrre due milioni di tonnellate di biocarburanti entro il 2025 e raggiungere i sei milioni di tonnellate all’anno in dieci anni. Tuttavia, secondo i dati 2021 del Ministero delle Imprese, in Italia si consumano annualmente 7 milioni di tonnellate di benzina per auto, 23 milioni di tonnellate di gasolio per motori diesel e 4,5 milioni di tonnellate di jet kerosene.
Eni sta investendo in diversi Paesi africani per aumentare la produzione, con l’amministratore delegato Claudio Descalzi a sottolineare che “anche senza l’auto il mercato c’è”, ovvero l’aviazione e la navigazione.
Descalzi ha accompagnato la Meloni in tutte le sue visite ufficiali in Africa, dove sono stati conclusi importanti accordi commerciali.
Battaglia di biocarburanti
“La partita dei biocarburanti non è affatto persa”, ha detto Meloni a margine del recente vertice europeo.
Infatti, dopo il voto sul regolamento Ue, dal quale sono stati esclusi i biocarburanti, il commissario Ue per l’Energia, Cadre Simson, ha affermato che i biocarburanti sono “essenziali” e che la Commissione intende comunque sovvenzionarne la produzione.
“Il negoziato sui biocarburanti è aperto, e c’è la disponibilità da parte europea a confrontarsi sulla base del principio di neutralità tecnologica. I motori endotermici non si spegneranno nel 2035, e l’Italia sarà all’avanguardia sia nei biocarburanti, dove siamo già all’avanguardia e nel campo degli e-fuel, con forti investimenti fatti sull’idrogeno.Certo, l’elettrificazione sarà una tecnologia importante per le auto del futuro.Commentando le parole di Simpson, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Frattin ha detto : “Ma non è l’unico.”
Al 19° Forum di dialogo italo-spagnolo a Roma, Frattin ha chiesto solidarietà alla Spagna, presidente entrante del Consiglio dell’Unione europea, e agli altri paesi europei per “valutare scientificamente la neutralità tecnologica dei biocarburanti”.
La Meloni ha affermato di non ritenere che l’UE debba avere il compito di determinare quali tecnologie debbano essere utilizzate per raggiungere obiettivi comuni da parte dell’esecutivo italiano per la transizione ecologica.
“Ci sono tecnologie in cui l’Italia, e quindi l’Europa, potrebbe essere l’avanguardia, e in relazione a questa ipotesi, decidiamo di impegnarci sulle tecnologie, che sono di fatto l’avanguardia da parte di Paesi extra-Unione, nel mio Paese”. Lo ha detto la Meloni al suo arrivo al palazzo Europa di Bruxelles prima del vertice dell’Unione Europea recente.
(Federica Pascal | EURACTIV.it)
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