Taipei (Taiwan News) – Funzionari italiani hanno espresso per la prima volta preoccupazioni con la Cina per le tensioni nello Stretto di Taiwan durante il vertice del G20 a Roma domenica 31 ottobre.
Secondo il rapporto della Cna, oltre alle violazioni dei diritti umani e alla repressione politica a Hong Kong e nello Xinjiang, i leader italiani hanno invitato Pechino a risolvere la questione.
Il Primo Ministro italiano Mario Draghi ha colto l’occasione per discutere con il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi (王毅) la ripresa dei colloqui sulle relazioni bilaterali, sulle relazioni UE-Cina, sull’Afghanistan, sulla sicurezza regionale indo-pacifica e sui diritti umani. Tuttavia, i rapporti della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiani non hanno chiarito quali paesi o regioni fossero coinvolti nella sicurezza dell’Indo-Pacifico o nei diritti umani.
Tuttavia, durante un incontro con Wang venerdì (29 ottobre), il ministro degli Esteri italiano Luigi de Mayo ha dichiarato apertamente che il governo italiano era profondamente preoccupato per la situazione nello stretto di Taiwan. De Mayo ha espresso fiducia che le due parti potrebbero allentare le tensioni attraverso un dialogo pacifico.
De Mayo ha sottolineato con forza le preoccupazioni dell’Italia sui diritti umani nello Xinjiang e Hong Kong e ha espresso la speranza che la Cina possa riprendere i colloqui ad alto livello con l’UE su questi temi. Tuttavia, l’agenzia di stampa cinese Xinhua non ha menzionato questi importanti temi nel suo comunicato stampa, ma si è invece concentrata sull'”espansione della cooperazione pratica con l’Italia”.
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