La visita del presidente del Consiglio Griagos Mitsotakis a Roma è arrivata in un momento critico per la politica italiana. Le dimissioni del ministro degli Esteri Luigi de Mayo dal Movimento Cinque Stelle sono il risultato di un lungo dissidio con l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Al momento non si sa cosa farà dopo aver lasciato il posto. Innumerevoli politici che seguono de Mayo sono insoddisfatti di Conte e non sono d’accordo con la sua agenda. In seguito, il Partito della Lega ha guadagnato forza in Parlamento.
Draghi ha condotto Mitsotakis tra i suoi appelli all’unità. Le opinioni politiche naturali, tuttavia, non hanno sottovalutato l’importanza della visita. Il leone ha un ruolo da svolgere nell’economia. L’Italia è il mercato più grande per i prodotti greci. Secondo i dati italiani, le esportazioni della Grecia verso l’Italia raggiungeranno i 3,1 miliardi di euro nel 2021, da 2,5 miliardi di euro nel 2020 e 3 miliardi di euro nel 2019. I primi due mesi hanno visto un incremento delle esportazioni per 278 milioni di euro. 2022. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, inoltre, i recenti dati disponibili mostrano che la quota degli investimenti diretti esteri italiani in Grecia nel 2020 è stata di 3,9 miliardi. Le prospettive per il futuro sono rosee, soprattutto nel settore dell’energia e delle spedizioni.
Parallelamente al settore economico, Grecia e Italia sono impegnate in importanti attività politiche. 2020 Accordo sulle zone marittime, Convenzione ONU sul diritto del mare È stato un modello nel rispetto dell’accordo e nella riduzione delle differenze tra gli stati. L’Italia ha recentemente firmato un accordo simile con la Croazia, salutato dalla Grecia come un altro accordo pacifico sulle turbolente acque del Mediterraneo.
La visita di Mitsotakis a Roma ha creato un’opportunità per la Grecia e l’Italia di arricchire la loro cooperazione. La capacità dell’Italia di immagazzinare gas naturale sta migliorando mentre gli Stati membri dell’UE lottano per raggiungere la sicurezza energetica in vista di un inverno difficile. Soprattutto, i due paesi condividono un modello comune di come lo sviluppo, soprattutto nella periferia meridionale dell’Europa, non sarà influenzato dalle regole dure e intollerabili per l’era post-epidemia. Infine, ma non meno importante, possono utilizzare un approccio collettivo e olistico al Mediterraneo, che esplorerà la possibilità di un dialogo multilaterale su raccomandazione del Consiglio dell’UE e assicurerà la presenza della NATO nel bacino del Mediterraneo.
Il dottor George N. Tzogopoulos è un collega senior presso la Fondazione ellenica per la politica estera e europea (ELIAMEP) e il Centro Begin-Sadat per gli studi strategici in Israele. Negli ultimi tre mesi è stato docente presso l’Università Louis di Roma.
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