NATO
Oggi (27 maggio 2021) in risposta alle nuove sfide poste dall’epidemia globale di COVID-19, due università italiane e austriache avviano un progetto congiunto volto a migliorare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Questo impegno pluriennale – supportato dal programma NATO Science for Peace and Security (SBS) – coinvolge ricercatori dell’Università di Roma Sabinsa (Italia) e dell’Università di Cross Technology (Austria). La loro collaborazione prevede la necessità di sviluppare nuovi strumenti diagnostici nel contesto dell’attuale emergenza sanitaria, ma contribuirà anche all’identificazione di contaminazioni da altri agenti biologici tossici. In particolare, il progetto propone una piattaforma di monitoraggio innovativa basata sulla nanotecnologia che combina competenze in biofisica, scienza dei materiali e spettroscopia. Le tecniche utilizzate da questo progetto dovrebbero fornire una soluzione economica, selettiva ed efficiente per monitorare la presenza del virus corona e di altri agenti patogeni.
Al lancio del progetto, SE Ambasciatore in Austria per la NATO e il Regno del Belgio, SE Elizabeth Kornfind, ha dichiarato: “L’epidemia in corso rende chiaro che dobbiamo cooperare per provocare la regressione in molte aree – il piano si adatta chiaramente a questo obiettivo. Il Rappresentante Permanente della NATO in Italia, l’Ambasciatore Francesco Maria Tale, ha dichiarato: “La complessità delle sfide del XXI secolo a seguito del Coronavirus dimostra l’importanza del legame tra scienza, sicurezza e sicurezza”. “Il Piano per la pace e la sicurezza rappresenta una risorsa inestimabile per l’intera coalizione”, ha affermato il Segretario David von Wheel.
SBS è stata parte integrante della risposta della NATO a Covit-19 e ha attinto a un’ampia rete di scienziati e organizzazioni di ricerca della NATO e dei suoi alleati per sviluppare soluzioni collaborative contro il coronavirus. In tal modo, ha abbracciato gli sforzi in corso e ha lanciato nuove iniziative per rafforzare le capacità diagnostiche, migliorare la gestione delle crisi e facilitare il coordinamento tra i primi soccorritori.
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