L’Italia si è ufficialmente ritirata dall’iniziativa globale Belt and Road della Cina, che cerca di approfondire i legami con i paesi stranieri attraverso investimenti in infrastrutture, hanno riferito mercoledì i media italiani.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni aveva precedentemente indicato l’intenzione dell’Italia di recedere dall’accordo, che era pronto per il rinnovo. Il quotidiano milanese Corriere della Sera riporta che nei giorni scorsi è stata recapitata a Pechino una lettera contenente una notifica ufficiale. L’ufficio della Meloni ha rifiutato di commentare il rapporto.
È diventata l’Italia Il primo paese del G7 a firmare l’iniziativa Nel 2019, quando il governo guidato dal partito populista e anti-establishment del Movimento Cinque Stelle ha promosso l’idea come un modo per aumentare gli scambi con la Cina ottenendo allo stesso tempo investimenti in grandi progetti infrastrutturali.
Nessuno dei due si è presentato. Negli anni successivi, il deficit commerciale dell’Italia con la Cina è salito da 20 a 48 miliardi di euro (da 21,5 a 51,8 miliardi di dollari). Gli investimenti nei porti italiani promossi dai titoli dei giornali non si sono mai concretizzati.
La Meloni, allora all’opposizione, fu contraria fin dall’inizio all’accordo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato quest’estate che l’Italia “non ha ottenuto grandi risultati” dall’accordo.
Gli analisti hanno affermato che l’Italia ha pochi incentivi a portare avanti l’accordo e che la Cina potrebbe ricorrere alla narrativa salva faccia secondo cui l’Italia si sarebbe ritirata dal trattato sotto la pressione degli Stati Uniti.
L’iniziativa coinvolge aziende cinesi che costruiscono trasporti, energia e altre infrastrutture all’estero con finanziamenti provenienti dai prestiti della China Development Bank. Ha costruito centrali elettriche, strade, ferrovie e porti in tutto il mondo e ha approfondito le relazioni della Cina con l’Africa, l’Asia e l’Africa. America Latina E il Medio Oriente. Si tratta di una parte fondamentale della campagna del presidente cinese Xi Jinping per spingere la Cina a svolgere un ruolo maggiore negli affari globali. Più di 150 paesi hanno firmato accordi sulla Belt and Road con la Cina.
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