venerdì, Novembre 15, 2024

Tanti decreti, poco cambiamento nel primo anno di presidenza Meloni

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha cercato di accontentare la sua base di destra, ma molte delle sue iniziative sono state annacquate (Alberto Pizzoli)

Dai profitti bancari agli immigrati, il governo italiano di Giorgia Meloni è stato attivo su molti fronti nel suo primo anno al potere, ma molte delle misure sembrano progettate più per lo spettacolo che per un cambiamento duraturo.

Il Primo Ministro ha cercato di compiacere i suoi elettori di destra con un affollato programma interno, solo per vedere le proposte considerate incostituzionali, criticate come impossibili da attuare, contestate ai sensi delle normative UE o annacquate dal Parlamento o dai suoi ministri.

“Il governo non ha fatto molto”, ha detto Gianfranco Pasquino, professore di scienze politiche all’Università di Bologna.

Ha detto all’AFP che il governo “a volte si concentra su elementi repressivi che piacciono alla destra”, senza cercare di avviare riforme strutturali.

Claudio Cerassa, direttore del quotidiano Il Foglio, lo ha espresso in modo più schietto il mese scorso, accusando il governo di “usare le leggi non per governare ma per fare propaganda”.

Ma sembra che funzioni, dato che i sondaggi d’opinione mostrano che il partito di estrema destra Fratellanza d’Italia di Meloni è più popolare che mai, 12 mesi dopo il suo insediamento.

– Tasse e leggi sull’immigrazione –

In cima alla lista c’era un’imposta inaspettata sui profitti realizzati dalle banche italiane dall’aumento dei tassi di interesse, annunciata nella tarda serata di agosto, ma allentata significativamente dopo il crollo dei titoli bancari il giorno successivo.

La stessa notte, i ministri hanno annunciato l’intenzione di limitare i biglietti per i voli da e per le isole della Sicilia e della Sardegna, spingendo la compagnia aerea low cost Ryanair a presentare un reclamo all’Unione europea.

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Alcune settimane dopo, il governo abbandonò silenziosamente il piano.

Altrove, una legge attualmente in discussione in parlamento per estendere il divieto italiano di maternità surrogata oltre i suoi confini è stata denunciata come incostituzionale e inapplicabile.

La legge, una questione simbolica per la coalizione Meloni, che attribuisce grande importanza ai valori familiari tradizionali, aprirebbe la porta al perseguimento delle coppie italiane – sia etero che gay – che utilizzano una madre surrogata anche nei paesi in cui la maternità surrogata è legale.

Sul tema scottante dell’immigrazione di massa, il governo Meloni ha anche annunciato una serie di interventi, tra cui la detenzione di immigrati clandestini e la repressione di coloro che si fingono minorenni.

Ma due distinti giudici siciliani si sono rifiutati di applicare uno dei decreti governativi relativi ai migranti.

Secondo i dati del Viminale, nell’ultimo anno il numero di persone arrivate sulle coste italiane con imbarcazioni provenienti dal Nord Africa è raddoppiato.

Francesco Clemente, dell’Università La Sapienza di Roma, ha sottolineato che “una cosa è fare propaganda politica per conquistare voti e vincere le elezioni, un’altra cosa è governare”.

“Le promesse che la Meloni ha fatto da politico non potrà mantenerle da primo ministro”.

-Compensazione-

Il formato è spesso lo stesso. Una storia domina i notiziari e i giornali italiani, e la Meloni convoca un consiglio dei ministri e annuncia un nuovo decreto legge per affrontare il problema in questione, dalla delinquenza minorile al vandalismo sugli edifici pubblici.

I decreti entrano in vigore immediatamente ma devono essere approvati dal Parlamento entro 60 giorni. Vengono spesso modificati, ma a quel punto il ciclo delle notizie è andato avanti e ciò che rimane agli occhi del pubblico è l’annuncio originale.

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La Meloni non è l’unico primo ministro a ricorrere ai decreti, anche se gli analisti sottolineano che vi ha fatto più affidamento rispetto ai governi precedenti, nonostante abbia una forte maggioranza in parlamento, il che significa che dovrebbe essere in grado di approvare le leggi con relativa facilità.

Antonio Niceta, vicepresidente dei senatori del Partito Democratico dell’opposizione di centrosinistra, ha osservato che la stessa Meloni era stata critica nei confronti dell’uso dei decreti legge mentre era all’opposizione.

Ha accusato il governo di cercare di distrarre l’opinione pubblica dal rallentamento della crescita economica e dalla mancanza di progressi nella riduzione dell’enorme debito italiano.

“Il governo compensa le scarse prestazioni sociali ed economiche con interventi ideologici e popolari sulla criminalità e sugli immigrati”, ha detto all’AFP.

Tuttavia, la Meloni ha difeso il suo primato, che comprende anche tagli fiscali e sostegno alle famiglie e alle imprese colpite dall’aumento dell’inflazione.

Domenica, giorno del suo primo anniversario di mandato, la Meloni ha riconosciuto su Facebook che la strada davanti a lei “è ancora lunga e tortuosa”.

E ha aggiunto: “Continueremo, a testa alta, a fare quelle scelte coraggiose che non facevamo da molto tempo”.

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