Una pugile italiana, che si è ritirata dal suo incontro alle Olimpiadi di Parigi contro una combattente algerina in mezzo a polemiche sull’idoneità di genere, ha rivelato il motivo del suo ritiro dall’incontro.
Angela Carini è salita sul ring giovedì per affrontare Iman Khalif in un incontro da 66 kg. Tuttavia, dopo 46 secondi dall’inizio della lotta, Carini è andata al suo angolo per annullare la partita. Khalif ha festeggiato mentre Karini ha pianto.
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Karini è stata vista andare al suo angolo due volte durante il combattimento, una volta per stringersi il copricapo dopo aver ricevuto un pugno in faccia, e un’altra volta per abbandonare il combattimento.
“Sono salita sul ring per combattere”, ha detto via Agenzia Italiana ASNA.
“Non mi sono arreso, ma il pugno è stato molto doloroso, quindi ho detto basta… andrò via a testa alta”.
Khalifa si qualificherà per il turno successivo nella competizione femminile dei 66 kg, ma la vittoria è arrivata nel mezzo di una settimana di polemiche.
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Il campione olimpico algerino è stato squalificato dai Campionati mondiali di boxe del 2023 dopo che la Federazione internazionale di boxe ha stabilito che Khalif non aveva superato i test di genere. Secondo Reuters, Khalif aveva alti livelli di testosterone.
Il presidente della Federazione internazionale di pugilato Omar Kremlev ha spiegato questa decisione all’epoca, secondo l’agenzia di stampa russa TASS.
“Sulla base dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro compagni di squadra facendoli fingere di essere donne. Secondo i risultati del test, è stato dimostrato che avevano cromosomi XY. Tali atleti sono stati esclusi dalle competizioni”, ha detto Kremlev.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha dato il via libera a Khalif per partecipare al combattimento, mentre il Comitato Olimpico algerino ha risposto alle critiche prima del combattimento, che si è svolto giovedì.
“Il Comitato Olimpico Internazionale condanna fermamente la presa di mira non etica e la diffamazione del nostro stimato atleta Iman Khalif attraverso la propaganda infondata da parte di alcuni media stranieri”, ha affermato l’organizzazione tramite Reuters.
“Tali attacchi al suo carattere e alla sua dignità sono gravemente ingiusti, soprattutto mentre si prepara all’apice della sua carriera olimpica. Il CIO ha adottato tutte le misure necessarie per proteggere la nostra campionessa”.
I funzionari italiani hanno espresso preoccupazione sull’idoneità di Khalif.
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“Sorprende che non esistano standard specifici, rigorosi e uniformi a livello internazionale”, ha detto il ministro dello Sport Andrea Abudi, aggiungendo che è strano “che ci sia il sospetto, e più che il semplice sospetto, di un comportamento ingiusto e potenzialmente pericoloso competizione per uno dei concorrenti dei Giochi Olimpici, che è un evento.” “Simboleggia la giustizia sportiva”.
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