Giovedì, i ricercatori dell’UT Southwestern Medical Center hanno annunciato che due casi della variante COVID-19 visti per la prima volta in India sono stati rilevati per la prima volta nell’area di Dallas.
UT Southwestern afferma che il virus sembra essere più contagioso delle varianti più vecchie del coronavirus, sebbene la ricerca mostri che gli attuali vaccini COVID-19 sono efficaci contro di esso.
Un portavoce della contea di Dallas ha detto che i due casi nell’area di Dallas non hanno una storia di viaggio recente Dallas Morning News. Non erano disponibili ulteriori informazioni sui pazienti.
“L’identificazione della variabile B.1.617.2 rafforza ancora una volta l’importanza della vaccinazione, aiutando a rallentare la trasmissione di tutti i tipi di virus e proteggendo da malattie più gravi”, ha affermato Jeffrey SoRelle, MD, assistente insegnante di patologia presso UT Southwestern. I vaccini forniscono protezione contro malattie gravi e morte, il che sottolinea l’importanza di continui sforzi per incoraggiare la vaccinazione.
La variante COVID-19 “B.1.617” è apparsa per la prima volta in India lo scorso ottobre ed è stata ritenuta responsabile di un’ondata di infezioni in tutto il paese dell’Asia meridionale negli ultimi mesi.
Il virus, che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito una variabile preoccupante la scorsa settimana, sembra essere più contagioso delle vecchie varianti del Coronavirus. Porta anche mutazioni che lo aiutano a eludere gli anticorpi umani, sebbene i primi test dimostrino che i vaccini rimangono efficaci contro di loro. Ho accennato alla notizia.
L’ospedale ha dichiarato in un comunicato stampa che la UT Southwestern University stava analizzando campioni di pazienti affetti da coronavirus “per dare un quadro migliore della frequenza delle varianti e della prevalenza di variabili emergenti come le varianti indiana e brasiliana”.
Nel Texas settentrionale, la variante britannica è ancora dominante, presentandosi in circa il 70% dei casi presi da essa, dice l’ospedale. Seguono le varianti indiana e brasiliana – 6% dei campioni – mentre le varianti California e New York sono in circa il 3% dei campioni.
La variante indiana non è elencata come variabile di interesse dai Centers for Disease Control and Prevention, ma è elencata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
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